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Revoca reddito di Cittadinanza, a Napoli sale la protesta: oggi presidio sotto l’Inps Attualità 

Revoca reddito di Cittadinanza, a Napoli sale la protesta: oggi presidio sotto l’Inps

Solo nel territorio comunale di Napoli, secondo stime dell’assessorato al welfare, sono circa 20.000 i nuclei familiari in procinto di perdere il Reddito di cittadinanza. In città serpeggia un clima da macelleria sociale. La rabbia dei precari cresce di ora in ora, e sono già due le proteste di piazza convocate. Anche per le modalità in cui è stato comunicato il taglio, a partire dal primo agosto: un sms inviato ieri a 165.000 famiglie, con burocratico distacco.
“La tempistica ha colto di sorpresa e – spiega l’assessore comunale Luca Trapanese – il messaggio inviato dall’Inps ai percettori non ha chiarito chi ha diritto e chi non ha diritto ancora al reddito“. Trapanese denuncia la “grande confusione” di questa fase transitoria. E prevede “molto da fare per le politiche sociali dei Comuni“.
Punto primo: l’sms è stato ricevuto dai cosiddetti occupabili. Ovvero chi ha un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, e non ha minori o persone disabili a carico. L’occupabile riceverà 350 euro al mese, per 12 mesi, come supporto alla formazione al lavoro, attraverso gli sportelli dei Centri per l’Impiego e l’Inps. Chi non rientra in tale categoria, percepirà ancora il Reddito di cittadinanza. Ma soltanto fino al 31 dicembre.
Dal 1 gennaio 2024, il Rdc sarà sostituito dall’Assegno di inclusione sociale. Questa misura dispone un contributo non inferiore a 480 euro, erogabile su segnalazione del centro per l’impiego. La procedura sarà gestita da una piattaforma di collegamento tra servizi sociali e Cpi. E i percettori del Rdc dovranno comunque riaccreditarsi, per ottenere il nuovo sussidio. Ma in partenza, l’applicazione delle regole non appare semplice. E una cappa di incertezza sovrasta tutto.
A Napoli, diversi interrogativi rimbalzano nelle stanze del Comune. “L’Inps ha inviato un messaggio a chi è occupabile, ma – si chiede Trapanese – ciò significa che domani li mettiamo a lavorare?“. In attesa di sbrogliare la matassa, si auspicano emendamenti ministeriali. Non pochi aspetti vanno chiariti.
Frattanto, il dissenso si allarga a macchia d’olio. Oggi 31 luglio, alle 10, alcune sigle terranno un presidio sotto la sede dell’Inps di via De Gasperi. “Il governo Meloni fa la guerra ai poveri, ma intanto – dice Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al Popolo e membro del coordinamento nazionale di Unione Popolare – propone la pace fiscale per gli evasori e per le grandi imprese, che macinano profitti su profitti. È un Robin Hood al contrario: toglie ai poveri e dà ai ricchi“. Mercoledì 2 agosto alle 10, invece, a Porta Capuana è in programma la protesta organizzata dal Movimento di lotta disoccupati 7 Novembre. Lo slogan: “Tagliano il reddito mentre aumentano i vitalizi, difendono i loro privilegi, spendono miliardi per le armi e le loro guerre“.

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